Per la sedicesima volta giunge a Cannes Wim Wenders con "Palermo Shooting", un film di mistero, passione, delitto. Il regista tedesco racconta una Palermo che si nutre di contrasti, di bellezza, di arte, una città che sfugge dalle definizioni preconfezionate, ai luoghi comuni, ai soliti cliché, e diventa approdo di un viaggio nello spazio e nell'anima. Girato tra Dusseldorf e il capoluogo siciliano lo scorso autunno e realizzato sulla base di un progetto della Provincia regionale e dell'Aapit (Azienda autonoma provinciale per l'incremento del turismo a Palermo), il film sarà proiettato in anteprima assoluta anche a Palermo. Si deciderà in questi giorni se fissare la data prima dell'estate o a settembre. Wenders si presenta al pubblico di questa 61esima edizione del festival dopo una pausa di tre anni (l'ultima partecipazione è del 2005, con 'Non bussare alla mia porta') e a quasi cinque lustri dalla Palma d'oro vinta con 'Paris Texas'.
Palermo si rivela dunque in una veste nuova, un luogo affascinante e misterioso dove si può realizzare il sogno di una nuova esistenza. Ed è proprio questo che accade al protagonista maschile, il rocker tedesco Campino, al secolo Andreas Frege, che interpreta un fotografo in carriera, schiavo del successo. L'uomo lascia Dusseldorf e sbarca a Palermo, dove incontra la restauratrice Flavia (Giovanna Mezzogiorno), così dà una svolta alla propria vita e si riappacifica con se stesso. Sullo sfondo, gli scorci più belli del centro storico di Palermo, dalla piazza dei Quattro Canti ai saloni di Palazzo Abbatellis. E una colonna sonora d'eccezione, che arruola un mostro sacro come Lou Reed.
A Cannes Wenders sarà accompagnato da Giovanna Mezzogiorno, Campino, Dennis Hopper, Milla Jovovich, il violoncellista e compositore Giovanni Sollima (special guest nella pellicola) con gran parte della troupe. Il film uscirà nelle sale in autunno.
Altro film presentato sabato è "Entre le murs di Laurent Cantet". In concorso e supercandidato alla vittoria finale, la pellicola tocca il delicato tema della violenza a scuola (che attualizza il classico «Il seme della violenza»).
"The Good, The Bad and The Weird" di Kim Jee Woon si presenta, invece, fuori concorso. Il regista coreano, premiato alla festa di Roma 2006, propone il suo remake di «Il buono il brutto il cattivo» di Sergio Leone.
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